PERSISTENTI TRACCE DI ANTICHI DOLORI: il mio manoscritto più antico è uscito dal cassetto!
Cari amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
l’emozione per l’uscita di un nuovo libro per me è direttamente proporzionale al tempo in cui il manoscritto ha impiegato a trovare l’editore che lo abbia apprezzato.
Per Persistenti tracce di antichi dolori, l’emozione è alle stelle perché il progetto risale addirittura all’anno precedente la stesura di Interno 8, agli albori quindi della mia attività di scrittrice.
Sono davvero molto grata, quindi, ad Anna Squatrito e Ivo Tiberio Ginevra, I BUONI CUGINI EDITORI per aver saputo apprezzare prima e valorizzare poi un lavoro molto particolare, nel quale credo moltissimo.
Si tratta di una raccolta di tre racconti Aes Grave, Anno Domini 806 e Autodafé nei quali si narrano le vicende di tre popoli antichi (Sanniti, Gaelici e Maya) attraverso la storia di tre reperti che a tutt’oggi fanno bella mostra di sé nei musei europei:
l’Asse romano Minerva-Toro, la prima moneta bronzea della Roma repubblicana che con il suo maggiore peso fisico testimoniava la potenza dell’Urbe (l’aes grave, l’asse pesante), custodita presso il Medagliere Capitolino;
il Reliquiario di Monymusk, una preziosa teca di argento e pietre dure che conteneva l’osso del braccio di San Columba, il primo evangelizzatore della Scozia antica, ora in mostra presso il National Museum of Scotland di Edimburgo.
il Codex Dresdensis, una meravigliosa pergamena maya custodita a Dresda presso la SLUB, la Biblioteca Universitaria del Land di Sassonia.
Attraverso le vicende legate a questi oggetti preziosi, conoscerete le storie di uomini e donne antiche, nelle quali credo che ognuno di noi possa ancora rispecchiarsi, perché i dolori “antichi” non sono poi così dissimili dai dolori “moderni”…
Mi auguro sia emozionante per il lettore fare la conoscenza di Eusto e di sua moglie Alypia, la notte precedente la battaglia di Aquilonia nel 293 a.C., nella loro casa di Bovianum; o cavalcare nella brughiera a fianco di Gayle di Antrim, la mattina stessa della sua partenza nel 792 d.C. per raggiungere Caustantin macFergus a Dunadd per divenirne sposa e regina infelice; o sbarcare dal galeone spagnolo nel 1562 d.C. assieme ad Antoni Puig e agli altri soldati del Re di Spagna, pronti ad intraprendere una campagna per conquistare le città maya dello Yucatan ancora libere, mentre il Sommo Sha, nelle viscere della piramide di Chichen Itzà, cercava tra le pergamene il modo di richiamare il dio Kukulkan presso il suo popolo morente.
Tessere i fili delle trame gialle sottese ai delitti, massacri, stupri, rapine e intrighi, consumati in nome dei tre tesori che tanto hanno acceso la mia immaginazione, è stato magnifico!
Un ringraziamento specialissimo va anche al grande Niccolò Pizzorno che con maestria e sensibilità ha disegnato una copertina fantastica, nella quale i personaggi sono rappresentati in una sorta di gorgo infernale di anime dannate, e nella quarta invece ha riprodotto le carte geografiche dei luoghi e gli elmi degli eserciti. Guardate qui, se non ho ragione…
Sono proprio una scrittrice fortunata!
Buona lettura, sempre, a tutti dalla Rossa!