Le recensioni della Rossa per Wlibri: IL RESPIRO DEL DRAGO di Michael Connelly
“Bosch aveva creduto per tutta la vita di avere una missione. E, per compierla, di aver bisogno di essere a prova di proiettile. Di dover forgiare se stesso e la propia vita in modo da essere invulnerabile, perché niente, e nessuno, potesse fermarlo. Tutto questo era cambiato il giorno in cui aveva conosciuto la figlia che non sapeva di avere. Si era reso conto in quel momento di essere salvo e perduto al tempo stesso. Sarebbe stato parte del mondo per sempre come solo un padre poteva capire. Ma si era sentito anche perduto, perché consapevole che le forze del male che fronteggiava avrebbero un giorno saputo di lei. Non bastava che li dividesse un oceano intero. Sapeva che un giorno sarebbe successo, che forze oscure l’avrebbero trovata, e l’avrebbero usata per avere lui. Quel giorno era arrivato.” (pag. 168)
SOTTOLINEATO perché … spiega alla perfezione le motivazioni psicologiche sottese all’azione del protagonista.
“Bosch vide una nebbia bassa aggrappata ai grattacieli del centro di Wan Chai e distesa su Kowloon. Sentì l’odore del fumo. “L’odore è lo stesso di L.A. dopo la rivolta” osservò. (pag. 180)
CASSATO perché … Connelly è veramente ossessivo nel ricordare la rivolta di Los Angeles nei primi anni ’90 (ma a lui perdonerei anche questo!)
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Cari amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
non riesco ad essere imparziale quando si tratta di Harry Bosch, men che mai quando il suo creatore ci regala un’investigazione ad alta intensità come quella narrata ne Il respiro del drago della quale, appena terminata di leggere l’ultima pagina, già sentivo una profondissima nostalgia.
La forza di Connelly riesiede nell’onestà intellettuale dimostrata non sedendosi mai sugli allori e avendo invece coltivato vari filoni di scrittura, creando personaggi dal grande spessore umano: Hieronymus “Harry” Bosch, detective del LAPD, ritiratosi come investigatore privato per poi tornare nella Cold case Unit ; Jack McEvoy, reporter di nera e fratello gemello di una delle vittime del Poeta ; Terry Mc Caleb, ex agente FBI dal volto indimenticabile di Clint Eastwood in Debito di sangue (trasposizione cinematografica del libro Blood work) ; Michael “Mickey” Haller, avvocato penalista e fratellastro di Bosch, dagli avvenenti (e convincenti) tratti di Mattew McConaughey in The Lincoln Lawyer, tratto da Avvocato di difesa.
Vogliamo poi analizzare le trame? Proprio Il respiro del drago vi darà la possibilità di apprezzare la grandezza del genio dello scrittore americano, leggendo come riesce a rendere in maniera magistrale il disperato viaggio ad Hong Kong di Bosch alla ricerca della figlia.
Se gradite ulteriori approfondimenti su questo libro, vi rimando alla mia recensione su wlibri.com.
Buona lettura e…allacciate le cinture: si parte per Hong Kong!
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