Le recensioni della Rossa per Thriller Café: L’OMBRA DEL SICOMORO di John Grisham
Cari amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
la mia ultima recensione per Thriller Café riguarda il libro di uno scrittore che adoro, cioè John Grisham.
Ma d’altro canto, a chi non piacciono i suoi libri? E’ uno di quegli scrittori che srotolano le storie con tale scioltezza da restarne ammaliati. Ed anche se vi foste rifiutati in passato di scegliere un suo libro come compagno di viaggio o di vacanza, non potete negare di aver visto Il rapporto Pelican di Alan Pakula, Il socio di Sidney Pollack, L’uomo della pioggia di Francis Ford Coppola o Il momento di uccidere di Joel Schumacher, solo alcuni dei film di Hollywood tratti da romanzi di Grisham.
Cosa attenderci ora di nuovo da L’ombra del sicomoro? Nel lancio del romanzo è sottolineato come questo libro sembra costituire un sequel di A time to kill, Il momento di uccidere, che segnò l’inizio della sfolgorante carriera dello scrittore. Vi assicuro che, nonostante la presenza di quasi tutti i personaggi di quel romanzo (l’avvocato Brigance e la sua famiglia, il giudice Atlee e lo sceriffo Walls, il socio Lucien Wilbanks e l’amico Harry Rex) è improprio considerarlo tale.
Le vicende legate al processo di Carl Lee Hailey per l’omicidio degli stupratori della sua bambina, infatti, rappresentano solo un’eco di fondo. L’intolleranza razziale, invece, è la tematica che li accomuna, tanto pervicace da dare vita ad un processo senza esclusione di colpi per una cospicua eredità che un facoltoso uomo bianco ha deciso di lasciare in via esclusiva alla sua domestica di colore. Quel testamento rappresenta le ultime volontà di un malato sotto farmaci o c’é stata captazione da parte dell’avvenente domestica? Posso solo assicurarvi che, oltre la finzione, Grisham ci testimonia che il Sud avrebbe ancora tanto bisogno di uomini aperti di vedute e tolleranti.
L’avvocato Jack Brigance di Grisham non è altri che il nipote di Atticus Finch di Harper Lee, a testimonianza che la giustizia negli Stati del Sud ancora risente di influssi che con il diritto hanno ben poco a che fare. Ma loro sono solo personaggi di fantasia. L’avvocato John Grisham, invece, ha istituito a sue spese una Fondazione che si incarica di riaprire casi legali dal verdetto dubbio, patrocinando le cause in appello.
Come disse giustamente Giancarlo De Cataldo introducendo l’intervista allo scrittore americano a Libri Come, non si può parlare di letteratura con lui senza uno sguardo al sociale, uno sguardo acuto e a tratti tracotante – aggiungo – di chi sa di aver ragione e combatterebbe fino alla fine per dimostrarlo in faccia a chiunque.
Grandissimo Grisham ma…in quell’occasione l’autografo sui libri avrebbe dovuto farlo, dico io!
Buona lettura (sempre!) a tutti dalla Rossa!
[...] detta “La Rossa”, autrice di gialli e critica letteraria, parla di John Grisham sul suo blog. “E anche se vi foste rifiutati in passato – continua – di scegliere un suo libro [...]