Le recensioni della Rossa per Thriller Café: LA TERAPEUTA di Helene Flood
Cari Amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
in questo anno pandemico nel quale mi sono astenuta dal viaggiare, la sincronicità con la Scandinavia si è attivata talmente forte che mi è arrivato in sorte da recensire La Terapeuta, il thriller d’esordio della norvegese Helene Flood.
All’inizio, devo ammetterlo, questo romanzo mi ha spiazzata, perché venivo dalle quasi 600 pagine di azione pura di Clean di Glen Cooper e ho dovuto “rallentare” per adeguarmi al ritmo lento e costante della Flood. Ma ne è valsa la pena, perché l’Autrice – che nella vita è davvero una psicologa - ha saputo infondere nella spaesata protagonista tutto il bagaglio di pensieri ossessivi che travolgono un individuo in shock post-traumatico.
Alla povera Sara, la terapeuta protagonista del romanzo, infatti, scompare nel nulla il marito Sigurd e la Polizia sembra non voler considerare questa scomparsa altro che un fatto volontario. Avrà fatto un viaggio all’improvviso? Si sarà allontanato per lavoro? Può avere mentito e i suoi amici avergli retto il gioco?
Per l’ispettore Gundersen risulta addirittura sospetto l’atteggiamento di Sara, a partire dalla particolare apatia mostrata all’arrivo della Polizia, per finire con la cancellazione di un messaggio di Sigurd in segreteria telefonica, rivelatosi essere l’ultimo contatto con la moglie.
Paura, diffidenza, incredulità, sconforto, rabbia, dolore, smarrimento, malinconia, sgomento… L’Autrice fa sì che i pensieri di Sara permeino la totalità del thriller, seguendone il filo logico fino allo sconvolgente finale.
Lei e solo lei può arrivare alla verità e solo per la sua sensibilità sarà devastante. Gundersen la sfiorerà soltanto, come me d’altronde!
Helene Flood è stata dannatamente brava e le auguro una carriera folgorante!
Non mi resta che augurarvi “buona lettura”!