Le recensioni della Rossa per Thriller Café: IL SEGRETO DELLA COLOMBA di Manuela Mazzi
Cari Amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
leggendo il thriller di Manuela Mazzi per preparare la recensione, pubblicata oggi da Thriller Café, non ho fatto altro che ripercorrere con la mente il mio recente viaggio in Scozia.
Il libro a dir la verità mi aveva incuriosito fin da subito, perché nel booktrailer avevo scorto immagini di un posto che mi è molto caro, l’Abbazia di Iona, nelle isole Ebridi interne. Quella piccola isola lunga poche miglia é stata una delle mie mete la scorsa estate, al fine di completare un qualcosa che ho già scritto e che riguarda, anch’esso!, una reliquia preziosa.
Non si tratta di banale coincidenza, però, che due scrittrici curiose e intraprendenti siano arrivate fin lassù ad effettuare ricerche, ma di un semplice dato di fatto: chiunque studi la storia della Scozia antica deve necessariamente mettere piede sull’isola e raggiungere l’antico complesso abbaziale.
La minuscola isola di Iona, infatti, è da secoli un luogo sacro, sia perché nel 563 d.C. vi sbarcò Columba (in gaelico Colum Chille, colomba della Chiesa), dando inizio così all’evangelizzazione dei Pitti e degli Scoti, sia perché nel cimitero annesso all’attuale cattedrale (il Reilig Odhrái) si trovano le sepolture dei sovrani dell’antico regno del Dàl Riata e dei primi del Regno d’Alba. Tra questi Duncan I di Scozia.
Shakespeare conosceva alla perfezione questa circostanza, tanto che nel Macbeth nella scena IV dell’atto II scrive:
ROSS: Dov’è il corpo di Duncan?
MACDUFF: E’ stato portato a Colme-killche, il sacrario dei suoi predecessori, là dove sono custodite le loro ossa.
Ì Chaluim Cille, in gaelico l’isola di San Columba, per l’appunto.
Ma avete la più pallida idea di quanto disti Inverness, la capitale delle Highlands, da Iona? Già adesso impieghereste più di mezza giornata via terra, percorrendo la A82 che costeggia il Loch Ness in direzione di Fort William, proseguendo verso Oban lungo la A428, per recarvi dritti al molo della Caledonian MacBrayne a prendere il traghetto per l’isola di Mull, sbarcare a Craignure, percorrere la strettissima A849 in direzione Fionnphort, dove potreste imbarcarvi (finalmente!) per Iona.
Nel 1040 fu quasi sicuramente un viaggio dal sapore epico, che però venne comunque compiuto solo per adagiare il feretro di re Duncan nel cuore di quella terra benedetta.
La visita che ho effettuato all’Abbazia ha fruttato ben 120 foto e la conquista di una vera e proprio tesoro, che avrei rischiato di non trovare in tutta la Scozia, perché in ristampa: From Pictland to Alba 789-1070 di Alex Woolf, un saggio che fa parte di una collana storica, edita dall’Università di Edimburgo e per me preziosissimo come una reliquia!
Dio benedica la Scozia e il bookshop dell’Abbazia!!
Buona lettura, sempre, a tutti dalla Rossa!
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