Le recensioni della Rossa per Thriller Café: IL RICHIAMO DEL CUCULO di Robert Galbraith
Cari Amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
in una delle mie scorribande in libreria, spinta dal desiderio ossessivo-compulsivo di acquistare altri libri da leggere, mi ero imbattuta in questo romanzo, consapevole che dietro lo pseudonimo di Robert Galbraith si celava la ben più famosa J. K. Rowling. Il giorno stesso dell’acquisto avevo mandato un mail a Giuseppe Pastore, chiedendogli l’assegnazione della recensione perché ritenevo di poter essere assolutamente imparziale nel valutarlo, non avendo mai letto neanche una riga scritta dalla Rowling sulle avventure dell’ormai celeberrimo aspirante maghetto di Hogwarts né mi ero imbattuta ne Il seggio vacante.
La recensione che trovate oggi pubblicata su Thriller Café è il risultato di una lettura attenta, scevra dal benché minimo pregiudizio sul contenuto del romanzo, mentre in questa sede mi preme sottolineare un aspetto riguardante l’autrice: l’uso dello pseudonimo.
Nel sito ufficiale dedicato al suo nome de plume www.robert-galbraith.com, la Rowling dichiara: “Per quanto riguarda lo pseudonimo, desideravo di tornare all’inizio della carriera di scrittore in un nuovo genere, lavorare senza clamore o aspettative e ricevere un feedback totalmente nudo e crudo. E ‘stata un’esperienza fantastica e vorrei solo che fosse durata un po’ di più.” Quanto è durata? Da aprile a luglio 2013, quando la casa editrice ha deciso di svelare il nome dello scrittore che si nascondeva dietro lo pseudonimo, facendo balzare “The cuckoo’s calling” dalla quattromilasettecentonovesima posizione su Amazon alla prima, con buona pace dell’uso catartico dello pseudonimo!
La realtà (commerciale) è un’altra. La casa editrice Bloomsbury è titolare dei diritti sui sette libri della serie di Harry Potter e, quasi sicuramente, nel contratto che la lega alla Rowling, è inserita la clausola di diritto d’opzione su altre opere relative allo stesso personaggio. Il successo planetario del maghetto ha fruttato meravigliosamente bene sia all’editore che all’autrice, che però si è trovata ad un bivio: continuare sul binario Harry o scartare su altro per raggiungere altre destinazioni?
Il sodalizio con la Bloomsbury si interruppe “magicamente” quando la Rowling dichiarò a fine 2011 alla BBC che avrebbe voluto spingersi verso altri generi letterari. Ecco che la Little, Brown l’ha accolta a braccia aperte per la pubblicazione de Il seggio vacante, primo romanzo avulso dal contesto fantastico, che però si è rivelato un fiasco. Non ci è dato sapere se la Bloomsbury abbia tentato legalmente di rivalersi nei confronti dell’autrice o della nuova casa editrice, fatto sta che dopo “Il seggio vacante” la Rowling come firma è scomparsa, riapparendo sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith. Il manoscritto de Il richiamo del cuculo ha girato per varie case editrici ed è stato rifiutato da tutti, tranne che da Sphere Books che, come dicevo sopra, appena si è resa conto che le vendite non marciavano affatto, ha deciso di svelare il trucco.
Dov’é che i conti non tornano? Sul fatto che Sphere Books non è che una costola del Little, Brown. E le coincidenze non esistono…
Quello che penso è che la Rowling, usando lo pseudonimo di Galbraith, si sia garantita la possibilità di vendere la serie di Cormoran Strike ad un grande gruppo editoriale, per un totale di tre romanzi, lasciandosi la porta aperta con la Bloomsbury – che la riaccoglierebbe a braccia aperte, se questa incursione nel giallo non funzionasse – aprendo la strada al ritorno del maghetto in un prequel o sequel.
D’altronde dalla creatrice di un mago, c’é da aspettarsi qualsiasi magia!
Buona lettura (sempre!) a tutti dalla Rossa!