Le recensioni della Rossa per Thriller Café: IL CASO TONY VEITCH di William McIlvanney
Cari amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
ho già dichiarato più volte come tra i miei autori preferiti sia annoverato lo scozzese William McIlvanney, che considero l’ultimo dei classici e il primo tra i contemporanei, un grande cantore della natura umana.
Per gli amici di Thriller Café ho letto Il Caso Tony Veitch, che oggi trovate recensito.
Gli scritti di McIlvanney non mi scorrono velocemente, ma non è un demerito dell’Autore, anzi è un suo enorme pregio. Armata di matita, infatti, non riesco a non sottolinearne parti, cerchiare parole ed espressioni di grande pregnanza, fermarmi a riflettere, di tanto in tanto, su alcune sue affermazioni.
Il personaggio di Jack Laidlaw poi è davvero ben riuscito e non mi stancherei mai di pedinarlo in giro per Glasgow, sbirciando il suo lavoro. In effetti, ora che ci penso, il termine “pedinare” mi è venuto spontaneo perché nelle copertine originali della trilogia dei casi dell’ispettore Laidlaw, egli viene sempre ritratto di spalle nell’atto di precedere il lettore verso un’ipotetica scena del crimine. Suggestivo, non trovate?
Se volete conoscere meglio l’Autore, vi rimando ad un’intervista abbastanza recente rilasciata all‘Heraldscotland.
Tanto sono convinta della pregnanza di questo romanzo che l’ho inserito tra le letture che propongo nei licei romani, nell’ambito del progetto Piccoli Maestri. Ma su questo particolare aspetto tornerò prestissimo e vi darò altre informazioni.
Buona lettura di McIlvanney a tutti dalla Rossa!