Anche in Scozia si parla della Rossa…
Cari Amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
stamane sull’Argyllshire Advertiser, quotidiano scozzese di Lochgilphead, è apparso questo articolo che mi ha riempito gli occhi di lacrime, e non solo perché parla in maniera egregia del mio romanzo.
Quando mi arrampicai sulla rocca di Dunadd nel luglio del 2013, avevo già scritto da anni il racconto Anno Domini 806 – uno dei tre che compongono ora Persistenti tracce di antichi dolori - ma non ero mai stata all’Abbazia di Iona e non avevo certo calcato l’orma del gigante Ossian come facevano gli antichi re Pitti durante la loro investitura.
E’ facile immaginare come quel semplice gesto mi sia rimasto dentro negli anni.
Leggendo oggi il titolo dell’articolo che Mark Davey ha avuto la bontà di comporre, mi é tornata subito alla mente questa foto. In un modo strano da spiegare, mi sono sempre sentita legata alla Scozia e i personaggi del racconto mi hanno danzato nella testa per parecchio prima di riuscire a trasporli compiutamente su carta.
Ebbene, tutta una serie di sincronicità mi hanno portato a scrivere di Dunadd, calcare l’orma dei re e incontrare quello stesso pomeriggio nel castello di Inveraray la dolcissima Laura Magugliani, la fata madrina di questo libro incantato.
Lei si stupì enormemente che un non Scozzese apprezzasse così tanto un sito archeologico che rivestaeun’importanza fondamentale nella storia di quel Paese ma che è poco frequentato. Così è nata l’amicizia che mi lega a lei che considero la parte più preziosa della vicenda.
Oggi ho la sensazione di essermi unita a doppio filo a quei luoghi e aver portato a termine una missione. Forse ho reso giustizia a Gayle di Antrim, chissà…
Di qui, la commozione.
Buona lettura, sempre!, a tutti dalla Rossachescrivegialli