100 e non sentirle!
Cari Amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
oggi il Barman di Thriller Café ha segnalato che è stata pubblicata la mia centesima recensione da che, nel lontano 2012, ho iniziato a fare l’Aiuto Barman nel nostro frequentatissimo locale virtuale, dopo la gavetta a Wlibri.com.
Cento in tredici anni potrebbero sembrare anche poche in realtà, ma chi mi segue da tempo sa bene quanto impegno metta nel redigere le recensioni, quanta cura e rispetto dell’autore nel riportare i passi salienti, quanto approfondimento sulle notizie intorno all’universo del romanzo, che la sorte mi ha assegnato per la lettura.
Forse non ci crederete ma l’assegnazione dei romanzi da leggere è proprio del tutto casuale: man mano che arrivano alla redazione il Barman li smista secondo un rigido ordine temporale e con una sola deroga voluta proprio da me, che chiesi di parlare solo dei romanzi di autori stranieri, per ovvi motivi di fair play nei confronti dei miei colleghi italiani.
Ebbene, questa magnifica esperienza professionale che la sorte ha voluto donarmi anni fa (ma sempre grazie per la fiducia a GP, Giuseppe Pastore, il nostro amato Barman) ancora mi appassiona e mi affascina: in quanti modi si coniuga l’universo giallo? Pressoché infiniti, come il genius che è in ogni scrittore!
Certo, cento titoli sono comunque una cifra ragguardevole per poter stilare una classifica dei miei personalissimi primi dieci, quelle dieci letture alle quali sono affezionata, perché mi ricordano anche momenti di vita personale.
Volete che ve li elenchi? Sarà un piacere (ma non è una classifica):
IL CASO COLLINI di Ferdinand Von Schirach (avvocato tedesco, nipote del fondatore della Gioventù hitleriana, che nella conferenza stampa a Libri Come mi commosse spiegando quale e quanta fosse la vergona che la sua generazione portasse ancora sulle spalle per il Nazismo. Istruttivo)
PILGRIM di Terry Hayes (una spy story mozzafiato con un personaggio indelebile come il Saraceno che mi ha fatto fare un tuffo nel passato a quando bambina leggevo di nascosto Lo Sciacallo. Adrenalitico)
IL PIROMANE di Bruce De Silva (giornalista del Rhode Island che mi confessò che tradusse con Google traduttore la mia recensione per postarla sul suo blog, perché era la prima ad essere pubblicata in Italia. Gratificante)
L’IMPRONTA DELLA VOLPE di Moussa Konaté (avevo appena finito una lettura del suo romanzo in un liceo romano per i Piccoli Maestri quando venne data la notizia della sua morte improvvisa. Un vero choc. Una grande perdita.)
MORTE A VIA VENETO di Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani (il primo di tanti true crime che ho avuto il piacere di recensire, in virtù dei corsi di criminologia che ho fatto negli anni. Trascinante)
COME CERCHI NELL’ACQUA di William McIlvanney (l’incontro con il padre del tartan noir è stato una folgorazione! E’ riuscito a scalzare anche Michael Connelly dal mio empireo degli scrittori!)
IL RICHIAMO DEL CUCULO di Robert Galbraith alias J. K. Rowling (beh, che dire? L’operazione sotto copertura della Rowling non mi piacque né per le modalità in cui avvenne né proprio per il personaggio. Una delusione.)
DESERTO D’ASFALTO di S. A. Cosby (ho trovato un altro autore da amare! Giovane voce graffiante e critica, Cosby è destinato ad essere il portavoce del profondo sud americano. Intensità top!)
LA MORTE DELLE SIRENE di Ben Pastor (ero appena diventata orfana di Danila Comastri Montanari, la mia beniamina del giallo storico, che mi arriva in dono questo romanzo della Pastor. Consolatorio)
NEW IBERIA BLUES di James Lee Burke (last but not least, il grande cantore della Louisiana che ha stregato il mio cuore e che a breve recensirò ancora. Epico)
Mi raccomando, continuate a seguire Thriller Café che ogni giorni è pieno di contenuti interessanti redatti da tanti bravissimi Aiuti barman e grazie della fiducia che mi accordate da tanto tempo!
Buona lettura sempre a tutti!