I Piccoli Maestri a Una marina di libri 2022
Cari amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
chi segue il mio lavoro di scrittrice sa bene quanto mi appassioni far parte dell’Associazione Piccoli Maestri – una scuola di lettura per i ragazzi. L’idea del progetto mi ha entusiasmato fin dal primo istante: andare a leggere gratuitamente nelle scuole di ogni ordine e grado un libro che mi piace davvero, che voglio condividere con i ragazzi.
Il termine scuola di lettura non deve fuorviarvi, è solo il cappello indossato dai primi P.M. per dar forma all’idea. Di fatto, mai ci siamo posti come alternativa formativa agli insegnanti, bensì come sostegno, supporto, strumento, opportunità. Già, perché il nostro ingresso nelle aule o l’apparire del quadratino su Zoom con il nostro nome durante la pandemia, lo abbiamo concepito come l’apertura di un dialogo privilegiato, scevro dalla rigidità del ruolo del docente, costretto al pallottoliere delle votazioni.
Un Piccolo Maestro, dunque, è una sorta di alieno che atterra in una classe con un oggetto non identificato in mano, accompagnato spesso da un fantasma, e che pretende di accompagnarti in un mondo di fantasia, dove le emozioni prendono corpo solo attraverso le parole. Nel moderno mondo di iperconnessi in 5G che hanno accesso a qualsiasi tipo di immagini e suoni in tempo reale, sono certa che scoprire la potenza evocativa della parola scritta in un genere che loro fruiscono solo dal punto di vista visivo, sia la chiave per aprire tante porte: leggere può essere divertente, può essere condivisione di divertimento con altri alieni similari, può aiutarci ad esprimere a parole i nostri sentimenti (meglio se quelli “spaventevoli” dell’adolescenza), può far nascere l’idea che anche noi possiamo scrivere qualcosa di nostro, proprio come l’alieno-scrittore-lettore-PM o come diavolo ci chiameranno mai in cuor loro.
Io mi considero una Piccola Maestra baciata dalla fortuna, perché molto spesso sono accompagnata da un libro di racconti intensi, dal fantasma di Edgar Allan Poe e dalla voglia di farli sobbalzare quando leggo: “Miserabili! Ipocriti!” gridai. “Non fingete oltre! Confesso ogni cosa. Ma togliete, togliete quelle tavole, scoperchiate l’impiantito! E’ là. E’ là sotto! E’ il suo terribile cuore che batte!”
Mi diverto un mondo a guardare le loro facce sgomente all’esplodere del finale. Magari avevano iniziato l’incontro in maniera scansonata, pensando “E questa pensa di spaventarmi? Proprio io che magari sono alla quarta stagione di Stranger Things e ho visto tutti gli NCIS d’America? Tzé!” ma non hanno fatto i conti con Edgar…
Questa in sintesi la mia piccola esperienza, espressa ieri alla tavola rotonda Imparare per leggere, leggere per imparare organizzata dalla LUMSA nell’ambito della rassegna Una Marina di Libri a Palermo, che si è rivelata un’occasione proficua di confronto tra i Piccoli Maestri intervenuti e gli insegnanti presenti. Gli spunti di riflessione sono stati innumerevoli, ma tutti in definitiva convergevano verso un punto cruciale, la domanda delle domande: i PM in classe sono davvero capaci di stimolare quello che si prefiggono, ossia di contagiare con il proprio entusiasmo nei confronti della lettura anche i ragazzi più refrattari, o rappresentano un episodio a sé stante, alla stregua di un diversivo grazioso?
La mia ricetta da Piccola Maestra è una sola: anche se ancora dopo otto anni non ci fossi riuscita, non smetterò mai di provarci! Per quanto riguarda la funzione che un PM deve avere in classe, beh, quello dipende molto dagli insegnanti, e da come pensano di usare questo “strumento didattico vivente”: si legge e si discute di qualcosa che i ragazzi conoscono già o si legge un libro concordato, dal quale può scaturire il meccanismo virtuoso di far scrivere a loro stessi un racconto? Tutto è possibile quando si attiva questo tipo di sinergia, lasciando però a ognuno il proprio ruolo: il docente insegna e il PM può solo testimoniare quanto la lettura sia una delle esperienze più arricchenti abbia mai fatto nella propria vita, senza la quale probabilmente non sarebbe l’essere umano che è o lo scrittore che ambisce a essere.
Grazie di cuore ai miei compagni di viaggio (da sinistra) Francesca Maccani, Carola Susani, Andrea Alesci e Clelia Lombardo, tutti Piccoli Maestri dal grande cuore e dalle grandi qualità letterarie!
Buona lettura (sempre) a tutti!
La Rossa, PM per passione!