Le recensioni della Rossa per Thriller Café: DESERTO D’ASFALTO di S. A. Cosby
Cari Amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
ho recensito per Thriller Café il romanzo Deserto d’asfalto (Blacktop Wastland) dello scrittore americano S. A. Cosby, vincitore del Los Angeles Times Book Prize, del quale sentiremo molto parlare anche in futuro.
Da sempre allergica alla categorizzazione dei romanzi, sono balzata dalla sedia quando ho letto la definizione che l’Autore stesso ha dato di Deserto d’asfalto: “It’s a character study within the framework of a crime story”. Appunto…
Introspettivo tanto quanto adrenalitico, Deserto d’asfalto è un romanzo che mi ha convinta e che non vedo l’ora di veder rappresentato sul grande schermo (S. A. Cosby è già in trattativa per la trasposizione cinematografica).
Il suo punto di forza è la veridicità. Si percepisce a pelle, anche senza leggere le interviste di rito, che S. A. Cosby è un Nero del Sud che non ha perso la speranza e che è riuscito a risalire da una condizione di povertà familiare con la forza degli insegnamenti impartitigli dalla sua amorevole famiglia. Mette in bocca al protagonista Beauregard “Bug” probabilmente le stesse parole che sua madre gli ripeteva quando era bambino.
Non c’è nulla di cui vergognarsi se si nasce povero ma, in un contesto sociale come quello americano, nascere povero e nero genera uno svantaggio fin dal primo vagito.
Secondo Cosby, nessuno è libero e la mancanza di libertà di scelta (principalmente per questioni economiche) fa sì che non ci si possa liberare neanche di fardelli ingombranti come quelli della discendenza da genitori ai margini della legge, come nel caso del protagonista del romanzo.
Una voce scomoda ma autorevole, una penna affilata e umana, un abile costruttore di trame, questo è S. A. Cosby, a cui do il benvenuto nel Pantheon dei miei autori preferiti.
Non mi resta che augurarvi buona lettura!