Una rosa per Poe da parte della II B
Cari Amici della Rossa e della buona letteratura gialla,
la Festa del libro, organizzata dalla Scuola media Belli di Roma è ogni anno ricca di eventi che spaziano dal teatro, alla musica, alla lettura. Ogni classe è invitata a proporre almeno un’attività e la II B della professoressa Barca ha scelto di omaggiare Edgar Allan Poe, richiamandomi in qualità di Piccola Maestra a leggere Una discesa nel Maelstroem, dal cui incipit i ragazzi avevano tratto ispirazione per scrivere dei racconti.
“Avevamo raggiunto il sommo della rupe più elevata. E per qualche momento il vecchio parve troppo esausto per parlare”
Affascinati dal grande scrittore americano, i ragazzi hanno dato sfogo a tutta la loro fantasia, creando personaggi molto vividi e trame avvincenti. Il vecchio del racconto si è trasformato più volte nel testimone di un efferato omicidio e l’originale fruitore della narrazione del canuto pescatore ha preso le sembianze di una giornalista o di un poliziotto particolarmente acuto.
I titoli, poi, sono stati quanto mai immaginifici: La scogliera avvelenata, Bill Conan, La lacrima della vergine, La fonte del mistero, La rupe mortale, Un gioco da ragazzi, Il mistero della rupe, Il coltello irlandese, Mistero sul confine, Una morte inaspettata, Assassinio tra i ghiacci, Neve rossa, Strane somiglianze.
Più che una discesa nel gorgo del Maelstroem per me è stata una salita all’Empireo, perché per la prima volta da che mi reco nelle scuole ho potuto cogliere il frutto del piccolo semino interrato mesi prima con la semplice testimonianza della lettura. E’ stato un vero piacere, quindi, leggere anche i loro lavori migliori, accolti con grande entusiasmo dalla classe e dai genitori presenti.
Al termine delle mie letture, per coronare lo sforzo degli alunni e aderendo in pieno allo spirito della Festa del libro, la II B ha ricevuto in premio un volume di racconti di Poe che ha donato alla biblioteca scolastica.
Ci siamo salutati con i ragazzi, riflettendo sul fatto che depositare il libro di Poe in biblioteca significava rendergli omaggio e, in un certo senso, ringraziarlo per le emozioni che le sue opere ci donano ancora. Pensando poi alla similitudine libro sta a rosa, come rosa sta a Poe, ho raccontato loro dello sconosciuto di Baltimora che per più di quarant’anni aveva deposto una rosa sulla tomba di Edgar ogni 19 gennaio, in occasione del compleanno dello scrittore.
Non avevano, forse, compiuto lo stesso gesto simbolico anche loro?
Hanno annuito e sono andati via, soddisfatti e orgogliosi che il loro impegno abbia lasciato una piccola ma indelebile traccia.
Il prossimo anno scolastico ci sarà un’altra II B per Edgar e me, visto che la professoressa mi ha già preavvertita che l’attuale prima sarà lieta di ospitarci in autunno.
Il Maestro, per bocca della Piccola Maestra, è sempre pronto a narrare del ticchettio di un cuore rivelatore, dei meandri di una cantina umida o del terrore di un pescatore, inghiottito dal mare.
Le due ore voleranno via in fretta e la mia voce si abbasserà per giorni inesorabilmente, ma se il risultato dovesse essere anche solo la metà di quello ottenuto oggi, ne sarebbe valsa ampiamente la pena!
Buona lettura (sempre!) a tutti dalla Rossa.